Chi ha partecipato
Un progetto di
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Beneficiario dell’intervento: Università degli Studi di Padova, Centro Interdipartimentale di Ricerca Human Inspired Technologies Research Center – HIT.
Nome dell’evento: Attività previste nell’ambito della “Convenzione tra la Regione del Veneto e l’Università degli Studi di Padova per la realizzazione di un progetto a valenza regionale a favore degli studenti tra i 14 e i 18 anni, volto a mitigare gli effetti fisici e psicologici dovuti all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Resp. scientifico prof. Antonio Paoli
Provvedimento di riferimento: Deliberazione della Giunta regionale – DGR n. 731 del 08/06/2021.
Struttura Regionale che ha istruito la pratica e comunicato l’esito finale, al fine di poterla contattare in caso di chiarimenti: Direzione Formazione e istruzione.

Incontri in movimento
Il progetto

Il progetto ha la finalità di organizzare una serie di attività motorie/sportive indirizzate alla fascia di adolescenti 14-18 anni che verranno sviluppate all’aria aperta utilizzando parchi pubblici, aree verdi e parchi delle ville venete, contribuendo alla valorizzazione ed alla diffusione della conoscenza presso la popolazione del patrimonio Veneto.

Incontri in movimento
Risultati attesi

L’obiettivo dell’intervento è quello di migliorare la condizione fisica e psicologica degli adolescenti del Veneto (14-18 anni), implementando, attraverso l’uso di modelli didattici basati su attività sportive e di lavoro/gioco di gruppo, un’azione capace di trattare positivamente gli aspetti sociali relazionali colpiti dalla pandemia e non compensati dalle normali attività scolastiche profuse attraverso didattica a distanza e tecniche di smart working.

L’azione mira quindi anche a contrastare le disuguaglianze territoriali e sociali che si sono acuite durante la pandemia offrendo a tutti gli adolescenti l’opportunità di poter usufruire di momenti, adeguatamente progettati per considerare gli aspetti di sicurezza, di aggregazione sociale e di attività motoria guidata, abbattendo ostacoli eventuali di natura socio-economico o diversità di offerte sul territorio. Verrà monitorata la frequenza con apposito database. Verrà poi fatta restituzione dei dati reali vs dati previsti.

 

Incontri in movimento
Introduzione

Secondo le linee guida dell’OMS i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i 5 ei 18 anni dovrebbero praticare almeno 60 minuti di attività fisica quotidiana di intensità moderata-vigorosa e esercizi di rafforzamento dell’apparato muscolo-scheletrico almeno 3 volte a settimana. L’attività fisica nei bambini e negli adolescenti dovrebbe includere il gioco, l’esercizio fisico strutturato e lo sport. È evidente come l’emergenza epidemiologica da COVID 19 abbia ulteriormente ridotto gli spazi e le possibilità di un’adeguata quantità di attività fisica per i ragazzi. Secondo le analisi di IPSOS Italia, la didattica a distanza ha comportato, oltre che a difficoltà di tipo logistico (collegamenti, etc.) anche difficoltà nello seguire le lezioni ma soprattutto, ed è quello che è più evidente, una maggior difficoltà nell’imparare cose nuove e socializzare con i compagni; infatti quasi 3 ragazzi su 4 ammettono che la DAD ha reso più difficoltoso il rapporto con i compagni, con ripercussioni negative non solo sul rendimento scolastico (27%) ma soprattutto sulle amicizie (50%), sulla capacità di socializzare (59%), sull’umore (57%) e salute (24%). Le problematiche, a livello psicologico e di rapporti sociali non sono evidenti solo in Italia, ma sono comuni agli adolescenti di tutto il mondo. 

La pandemia ha inoltre provocato un aumento della sedentarietà nei giovani di tutta Europa compresa l’Italia. Infatti, nel nostro paese, se già in partenza circa il 50% dei ragazzi non praticava alcun tipo di attività sportiva al di fuori della scuola, durante quest’anno circa il 40% l’ha sospesa ed un 5% non la riprenderà. L’attività sportiva è fondamentale non solo in termini di salute ma di un corretto sviluppo della socialità e delle competenze relazionali dei giovani. È stato dimostrato come l’attività motoria durante la pandemia abbia aiutato a ridurre i sintomi di disagio psicologico. 

È quindi fondamentale come ribadito dal documento IPSOS Italia, impegnarsi “Alla definizione di un Programma di sostegno educativo, ricreativo e di socialità per l’estate. La prossima estate non può essere un periodo di vuoto per i bambini e i ragazzi, ma è necessario che sia impiegato per il recupero degli apprendimenti così come per il potenziamento delle competenze sociali, relazionali, con attività culturali, sportive e di gioco offerte gratuitamente”.

L’età dell’adolescenza è fondamentale non solo per la stabilizzazione delle skills motorie ma anche per un processo più generale di condizionamento fisico. Inoltre la possibilità di poter svolgere l’attività motoria nelle sue varie declinazioni è fondamentale non solo per gli aspetti della socialità precedentemente descritti ma anche per favorire una corretta plasticità cerebrale ma anche un processo fondamentale di “affinamento” delle connessioni nervose noto come “synapting pruning”. Vi è in effetti durante l’adolescenza un’eliminazione selettiva di alcune sinapsi cerebrali che permette poi ‘ottimizzazione del gesto motorio .

L’affinamento del gesto ed il pruning sinaptico permettono l’acquisizione di un gesto efficace, suscettibile di adattamento a situazioni mutevoli che porta alla destrezza, mentre il graduale aumento della durata e dell’intensità del lavoro, a sua volta giova in particolare al miglioramento delle funzioni cardio-respiratorie. Gli aspetti sociali sono anch’essi fondamentali dopo questo periodo di distanziamento dai pari, e quindi l’attività

svolta deve anche considerare gli aspetti legati al consolidamento del carattere, allo sviluppo della socialità e del senso civico tramite attività che prevedano il rispetto di regole predeterminate, l’assunzione di ruoli, l’applicazione di schemi ma anche l’assunzione di compiti di giuria e arbitraggio o di organizzazione dei momenti sportivi. Fondamentale inoltre, dopo periodi di lockdown, la possibilità di svolgere tali attività in ambiente naturale, con lo sviluppo, ad esempio, della capacità di utilizzare mappe del territorio, di riconoscere I luoghi, di decifrare i segni della natura e dell’insediamento umano, costituisce inoltre mezzo di recupero di un rapporto con l’ambiente. Le attività dovrebbero quindi essere efficaci dal punto di vista dell’adattamento morfologico, condizionale e neuronale, essere stimolanti la socializzazione ma anche gradite agli adolescenti e quindi prevedere anche momenti di espressività corporea e momenti destrutturati come parkour, skate, giocolerie.

In questo momento è fondamentale un’azione che miri a contrastare efficacemente le disuguaglianze territoriali e sociali che si sono acuite durante la pandemia offrendo quindi una possibilità trasversale a tutti gli adolescenti di poter usufruire di momenti di aggregazione e di attività motoria guidata, abbattendo ogni ostacolo socio-economico alla stessa.

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